Domenico Bianchi – New Works
The Loracan O’Neill “Domenico Bianchi – New Works” exhibition is open to visitors. All anti-covid regulations will be followed.
Domenico Bianchi (b. 1955, Rome) makes abstract works using wax, paint and precious metals on panels, producing compositions which are influenced by music and cosmology and which reflect his quest for light, harmony and transparency.
Autore di un lavoro astratto in cui il rapporto tra figura e sfondo risulta preminente nella ricerca di un equilibrio calibrato tra forma e colore, Bianchi dà vita a una pittura fatta di elementi minimi, segni intagliati o graffiati su materiali disparati, scelti soprattutto per il loro cromatismo e per la loro naturale luminosità: cera, metalli preziosi, fibra di vetro, legni lucidati che lo portano ad approfondire lo studio dello spazio e della luce e a convincersi dell’importanza di arricchire la propria opera con la forza di valori essenziali e puri, che solo la semplicità di materiali grezzi può trasmettere. La trasparenza della cera e della fibra di vetro insieme alle sottili foglie di palladio suggeriscono forme mai identiche, cromie mai monotone, complessità e articolazione musicale dello spazio e sottolineano l’importanza dei materiali usati come supporto al colore e delle tecniche impiegate nel delineare la struttura compositiva delle sue opere.
Dopo avere esposto nel 1984 alla 41. Biennale d’Arte di Venezia nella sezione Aperto, già dal 1989 in occasione della mostra al Museo d’Arte Contemporanea Castello di Rivoli di Torino, comincia a trasformare il disegno bidimensionale in una forma sferica, rivolgendo il proprio interesse all’esplorazione delle infinite forme che la sfera può assumere. L’immagine nelle opere di Bianchi è infatti costituita da un elemento circolare ricorrente, che è soggetto del quadro, un nucleo centrale che diventa il principio ordinatore della percezione visiva di chi osserva e che è generatore di forma e rimanda a infinite ipotesi figurative-simboliche; un segno che resta sempre aperto al senso e che per questo non conquista certezza. Un disegno vagamente simbolico che è anche indicizzazione di una forza, di un’azione procreatrice che nasce e si propaga nella cera o nel legno, sulla carta. Il quadro per Bianchi è dunque cosmo nascente, sempre in divenire, come sembra dimostrare il disegno che si evolve al suo interno.
Loracan O’Neill | Domenico Bianchi – New Works