Patrimonium Appiae | Art crossing
Al Parco Archeologico dell’Appia Antica apre nella suggestiva sede del Casale di Santa Maria Nova, in via Appia Antica 251, la mostra “Patrimonium Appiae – Depositi emersi” a cura di Francesca Romana Paolillo, Mara Pontisso e Stefano Roascio, nella quale saranno esposti oltre 250 reperti provenienti dal territorio del nostro Parco. L’esposizione è arricchita da “Art Crossing – Riattivare il genius loci” a cura di Spazio Taverna (Ludovico Pratesi e Marco Bassan) che propone opere realizzate per l’occasione, in dialogo con i materiali archeologici.
Una profonda e puntuale rilettura dello straordinario patrimonio archeologico del territorio romano, solcato dalle vie Appia, Latina ed Ardeatina, nella prima mostra archeologica promossa dal Parco diretto da Simone Quilici. La scelta dei siti e l’esposizione dei materiali, in prevalenza inediti e provenienti da depositi, è guidata dai contesti su base topografica, seguendo, miglio dopo miglio, le antiche vie, con una visione ampiamente diacronica, dalla protostoria al tardo medioevo. Una esposizione di frammenti del passato, che contribuisce a ritessere relazioni interpretative della storia e del paesaggio. In occasione della mostra archeologica il Parco ha raccolto la sfida di istituire un dialogo con sei artisti che, con le loro opere, offrono originali reinterpretazioni del ricco paesaggio dell’Appia.
Il tesoro nascosto del Parco dell!Appia Antica aperto ai cittadini e ai turisti di tutto il mondo.
Saranno esposti oltre 250 reperti provenienti da contesti archeologici delle vie Appia, Latina e Ardeatina, per lo più inediti e provenienti da depositi, alcuni venuti alla luce durante scavi molto recenti. Non solo gioielli, anfore, urne cinerarie, capitelli e vasi, ma anche spatoline, ossa umane cremate, scheletri, monete medievali e antiche, come il sesterzio di Marco Antonio per Lucilla, dadi da gioco d’età romana, armi della Seconda Guerra Mondiale e bossoli dell’Ottocento.
Il nome della mostra – “Patrimonium Appiae” – è un chiaro riferimento ai patrimonia, i vasti complessi territoriali gestiti dalla Chiesa di Roma, raccolti e uniti dopo la caduta dell’Impero. Inoltre, come sottolineano i curatori dell’esposizione Francesca Romana Paolillo, Mara Pontisso e Stefano Roascio, con la scelta del titolo c’è anche il desiderio di “evidenziare il vasto patrimonio archeologico e di cultura materiale che il territorio ha restituito e il Parco custodisce”.
Un ruolo centrale nella mostra è giocato dalla sezione “Art Crossing. Riattivare il genius loci”, a cura dei fondatori di Spazio Taverna Ludovico Pratesi e Marco Bassan, che riunisce sei opere site specific di artisti contemporanei (Flavio Favelli, Diego Miguel Mirabella, Lulù Nuti, Giulio Bensasson, Alessandro Piangiamore e Namsal Siedlecki) all’interno del Casale e nell’area archeologica adiacente. Realizzate in collaborazione con gli archeologi del Parco, le opere degli artisti si basano su un dialogo tra i linguaggi sperimentali dell’arte contemporanea e il Genius Loci del sito, per invitare il pubblico ad analizzare l’archeologia attraverso punti di vista inediti e originali, secondo un modello di contaminazione tra passato e presente.
Parco Archeologico dell’Appia Antica – Patrimonium Appiae | Art crossing
Casale di Santa Maria Nova, Villa dei Quintili
via Appia Antica 251
Immagini:
Lastra di loculo con rilievi di coniugi sbozzati, Marmo bianco scolpito a rilievo
Busto-ritratto di filosofo greco, Marmo bianco, Copia di II sec. d.C. da originale greco.
Namsal Siedlecki, Limes, 2017, vetro, ceneri di lupo, dimensioni variabili
Giulio Bensasson – qui sorgeva
Diego Miguel Mirabella – Senza titolo, 2022, Carta Carbone su carta, cm. 75x55cm, Courtesy Studio SALES di Norberto Ruggeri