Un Raggio Verde
Operativa Arte è lieta di presentare Un Raggio Verde primo progetto personale di Marco Emmanuele negli spazi della galleria di via del Consolato.
La mostra accoglie l’ultima produzione dell’artista, snodandosi fra le sue macro e micro visioni. Paesaggi astratti colti in lontananza e momenti intimi percepiti da molto vicino. La sua ricerca più recente si concentra soprattutto sulla pittura con impasto vitreo, tramite il quale l’artista cerca la luce residuale della civiltà con un immaginario allo stesso tempo abissale e onirico.
“Al mare si può stare fermi per ore, in altri posti stare fermi affatica”, scrive Emmanuele. Il materiale che interessa al suo sguardo è il vetro, in particolare nella sua forma di frammento rinvenuto sulle spiagge; frammenti dai quali l’artista è attratto a livello sensibile, nei quali rintraccia infinite possibilità e che osserva nella loro silenziosa ma costante mutazione data dallo scorrere del tempo e dall’erosione.
Gli spazi della galleria saranno trasfigurati dall’artista, letteralmente irradiati da un raggio verde – oltre 600 kg di rifrazioni di residui di vetro – che attiverà dialoghi inediti tra il paesaggio innaturale a pavimento e le forme organiche dei lavori a parete.
La mostra Un Raggio Verde sarà accompagnata da un testo di Giuseppe Armodigia a cui seguirà una pubblicazione che Marco Emmanuele ha realizzato in collaborazione con Aniene Edizioni.
Marco Emmanuele (Catania, 1986) Inizialmente dedito alla ricerca e produzione musicale, nel 2010 decide di continuare gli studi in Architettura trasferendosi a Roma, dove oggi vive e lavora. L’artista realizza opere in ceramica, ferro e vetro, che ruotano intorno ai detriti, testimoni dell’attitudine umana alla colonizzazione ed alterazione dei luoghi. La ricerca più recente si concentra soprattutto sulla pittura con impasto vitreo, tramite il quale l’artista cerca la luce residuale della civiltà rappresentando paesaggi astratti allo stesso tempo abissali e onirici. Un altro aspetto della ricerca verte sulla performance e sulla progettazione di macchine per disegnare, dispositivi in grado di manifestare l’interferenza uomo-macchina, altrimenti definita malfunzionamento.
Tra le mostre più recenti: 10000 Seahorse Power (Hypermaremma, 2021, Capalbio), Ibidem, adesso e nell’ora della mostra (pianobi, 2021, Roma), Drawing machine #13 (Superstudiolo, 2021, Bergamo), Drawing machine #8 (Casa Vuota, 2020, Roma), Ionian Archaeological Archives (Bivy, 2018, Anchorage, Alaska), It was not me, It was not me (Wonder-Liebert, 2018, Parigi), Rosina #0 (Limone, 2016, Londra).