Chiamata alle Arti 2022
Mucciaccia Contemporary è lieta di presentare la mostra collettiva Chiamata alle Arti | 2022 nata a seguito del progetto lanciato nel 2021 che ha inteso dare sostegno alle Accademie di Belle Arti sparse su tutto il territorio nazionale e visibilità agli studenti ed alla loro creatività artistica.
Quest’anno il progetto si sviluppa con la partecipazione delle Accademie di Belle Arti di Catania, Macerata, Napoli, Roma, Albertina di Torino e Venezia. Il principio che ha visto partecipare gli studenti si è basato sull’alterità linguistica, sempre caratterizzata da un sentore di ricerca. Così, si intende dar voce alla complessità della creatività contemporanea, offrendo anche importanti spunti di riflessione sullo stato attuale dell’arte nelle diverse Istituzioni Accademiche. Proprio in questo senso, la mostra vuole essere una visione, assolutamente non esaustiva, dello stato dell’arte nascente che coincide con un sentire comune che ama essere soggiogato alla bellezza dell’arte.
In questo modo la galleria diventa un mezzo di mantenimento di legami umani sino a prefigurarsi, senza alcuna regola precostituita, come una occasione di sviluppo di eventuali modelli artistici. La mostra è anche portatrice di un messaggio inclusivo e partecipativo di un mondo vario per paradigmi artistici, che prefigurano un modo diverso di essere al mondo. La mostra sarà accompagnata da un catalogo edito dalla Mucciaccia Contemporary Edizioni, inoltre, il giorno inaugurale saranno presenti alcuni studenti delle rispettive accademie.
Federica Amuro (Sorrento, NA, 1996) | Accademia di Belle Arti di Napoli
Il lavoro di Federica Amuro prende in esame l’uomo e il suo incontro-scontro con il tempo e lo spazio in cui svolge la sua esistenza. Le opere in mostra sono un invito a risintonizzarsi con l’ambiente naturale, il suo incessante ciclo ed anche a ritrovare la propria condizione umana riflessa in ambienti quieti e surreali.
Luca Barbagallo (Catania, 1997) | Accademia di Belle Arti di Catania
La pittura di Barbagallo è caratterizzata da un forte espressività coloristica che lascia sottintendere che sotto il velo delle forme e dei colori c’è qualcosa che attende di essere interpretato. Le opere in mostra sono un incontro con vedute cittadine che lo hanno indotto a sperimentare nuove tecniche, quali l’uso della lamina di stagno e colate di colore acrilico.
Morena Catalani (Potenza, 2000) | Accademia di Belle Arti di Napoli
La tecnica fotografica di Morena Catalani è frutto di uno sguardo frammentato. Concertandosi sullo studio del corpo umano la visione si suddivide in singole parti. Tali porzioni se viste assieme raccontano l’incertezza del corpo, in particolar modo della pelle.
Lorenzo Esposito (Catanzaro, 1998) | Accademia di Belle Arti di Roma
Lorenzo Esposito espone due opere tratte dalla serie intitolata Metafisico aniconico, entrambe nate da un approccio sperimentale che abbraccia la tecnica pittorica che viene ibridata dall’uso del gesso. Le forme nelle opere sono libere ed anti-figurative, una prova per lo studente che lo conduce a concertarsi sul trionfo della forma.
Gian Marco Fabbrizi (Londra, 2000) | Accademia di Belle Arti di Roma
La pittura di Fabbrizi deriva da una profonda riflessione verso la società di massa e fatti storici-sociali desunti dalla storia contemporanea. Nonostante i temi da lui trattati siano di una certa profondità egli li affronta con spirito lieve, con una vena espressiva tratta dallo stile comics.
Federica Gottardello (Brescia, 2000) | Accademia di Belle Arti di Venezia
La pratica di Gottardello è caratterizzata dall’uso delle stoffe, tessuti e fili di cotone che prendono forma in site specific ed opere di piccole e medie dimensioni. Partendo da una riflessione su questioni esistenziali e sui reciproci rapporti tra l’uomo e la natura, ogni filo presente nelle sue opere è sintomo di una tensione emotiva.
Rachele Maccarrone (Catania, 1998) | Accademia di Belle Arti di Catania
Nelle opere in mostra il protagonista è il corpo e la sua innata sensualità. Nella pratica di Maccarrone hanno un carattere fondamentale i media utilizzati, che comprendono inserti di stoffa e applicazioni di materiali extra-pittorici. Con tale tattilità e sensualità materiale la studentessa intende risvegliare nello spettatore i sensi assopiti.
Sophia Ruffini (Macerata, 1997) | Accademia di Belle Arti di Macerata
Sophia Ruffini ragiona con il proprio corpo ed a partire da esso costruisce maglie corporali con fili di cotone. Tra gli organi in mostra il cuore ed il cervello, vengono stranamente rappresentati attraverso intrecci volti a rappresentare la complessità del nostro pensare e del sentire.
Arianna Scubla (Perugia, 1997) | Accademia Albertina di Belle Arti di Torino
L’esistenza dell’uomo sulla terra è il nodo di origine dalla quale derivano le opere di Arianna Scubla. Utilizzando la pittura come metodo di indagine ella tratta la superficie pittorica come momento di meditazione e scrittura interiore, ne emerge una superficie vissuta e consunta alla pari di una stratigrafia murale.
Simone Talpa (Torre Del Greco, NA, 1995) | Accademia di Belle Arti di Napoli
Il protagonista delle opere di Simone Talpa è lo spazio concepito come uno scontro di entità contrapposte: linee e forme geometriche, figurativo e astratto, l’impalpabilità del vuoto e la densità del pieno. Alle figure si alterna una libertà del segno che si oppone alla rigidità della geometria, traducendo l’eterna lotta tra le forme stabili e la fluidità dello scorrere delle cose.
Giovanni Topo (Acerra, NA, 1993) | Accademia di Belle Arti di Napoli
Le opere in mostra appartengono ad una serie realizzata tra il 2019 e il 2020 in cui ha sperimentato la tecnica fotografica poi trasposta sui dipinti. Ne emergono figure umane completamente smaterializzate, sublimate in una luce bianca, dalla consistenza evanescente, come delle creature intangibili vagano in un contesto naturale e transitano ad ostacolare la visione di un paesaggio.
Sofia Villa (Modica, RG, 1999) | Accademia di Belle Arti di Venezia
Sofia Villa si concentra su frammenti spaziali tutti caratterizzati da un’intimità ordinaria, in questo modo le opere sono caratterizzate da proiezioni poetiche. L’opera in mostra è la visione di una bagnante che nuota in un luogo indecifrabile, immersa in acqua gialla, tra sponde rosa e pesci rossi che la accompagnano, una figura indefinita nella quale, a piacere, ci si può identificare.
Aurora Vinci (Bologna, 1997) | Accademia di Belle Arti di Roma
L’indagine di Aurora Vinci è incentrata sui luoghi paesaggistici di una periferia naturale. Il suo sguardo si posa sulle lunghe distese piatte di campi coltivati, nonché sulla terra e le sue innumerevoli cangianti colorazioni. Attraverso una tecnica meticolosa gestita da velature di colore genera una pittura da cui emergono ombre di elementi naturali.
Giacomo Vitturini (Fermo, 1997) | Accademia di Belle Arti di Macerata
Il fulcro della ricerca di Vitturini sono i fenomeni psichici che caratterizzano la percezione e l’essere al mondo. Il linguaggio pittorico è surreale, ambiguo e ricco di codici iconografici e simbolici di matrice mitologica, cristiana e rinascimentale. L’origine delle sue opere ha il cuore nella pratica disegnativa, con l’uso di pigmenti in polvere, su tavole di pioppo e il carboncino.
Immagini:
Federica Amuro, Ocean feeling, 2020, olio su tela, 160×120 cm
Lorenzo Esposito, Senza titolo, inchiostro calcografico su gesso, 2021, 120×180 cm
Giacomo Vitturini, Rincrescimento, 2022, pigmenti in polvere e carboncino su tavola, 115×85 cm